Mostra virtuale permanente promossa dalla Direzione Generale per il Cinema del MIC in collaborazione con la Fondazione CSC - Cineteca Nazionale.
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Regia: Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti), Paul Morrissey
Iter censorio complesso per questo lungometraggio diretto da Margheriti con la collaborazione di Paul Morrissey e Tonino Guerra alla sceneggiatura (tratta dal Frankenstein di Andy Warhol). La I edizione dal titolo Carne per Frankestein viene respinta dalla Commissione di revisione in quanto numerose sequenze "costituiscono una grave offesa al buon costume". Nello specifico ci si riferisce a: "scene di violenza a sfondo sessuale; l'accoppiamento sadico e gravemente insano tra il barone e la "donna mostro"; le prolungate scene erotiche tra la baronessa e il suo servo Nicholas; le turpi e pesanti sequenze erotiche nel bordello; il raccapricciante tentativo di congiunzione carnale da parte di Otto nei confronti della Suddetta "donna mostro" (tutto ciò in un ambiente familiare incestuoso)". In sede d'appello il ricorso viene respinto negando la proiezione in pubblico. Il film viene ripresentato con il titolo differente Il mostro è in tavola, barone... Frankestein con circa 300 m. di metraggio in meno; nonostante parte della Commissione ritenesse il film offensivo per il buon costume, a maggioranza si autorizza la proiezione con il divieto per i minori di anni 18. L'elenco delle principali modifiche sono presenti nella domanda di revisione. La II edizione de Il mostro è in tavola, barone... Frankestein, presentata nel 1990 con ulteriori tagli, ottiene il nulla osta di proiezione in pubblico con il divieto per i minori di anno 18. In sede d'appello il ricorso viene parzialmente accolto diminuendo il divieto per i minori di anni 14.